
Spotify e le playlist: il nuovo episodio di Come Funziona
In questo episodio di Come Funziona, Melanie Parejo – Head of Music Southern Europe presso Spotify – ci racconta il dietro le quinte del più diffuso servizio di streaming in Italia.
1. Cosa fa un editor di Spotify?
I nostri Editor creano e curano le playlist editoriali avvalendosi del supporto di dati e strumenti sofisticati. Questi, uniti all’ascolto di migliaia di brani, permettono di realizzare una selezione efficace che incontri il più possibile il gusto degli ascoltatori.
2. Come vengono costruite le playlist editoriali di Spotify?
Le playlist editoriali sono realizzate da team di esperti di Spotify composti da specialisti in generi musicali, lifestyle e cultura provenienti da tutto il mondo. I nostri editor sono profondamente radicati nelle rispettive culture e la loro competenza circa il tipo di musica adatta ai vari momenti si basa su anni di esperienza e su un’attenta considerazione delle abitudini di ascolto. Sono inoltre dotati di dati e strumenti sofisticati che aiutano a capire quale musica risulterà più gradita e interessante per i loro ascoltatori. Inoltre, gli editor ascoltano regolarmente migliaia di brani per scegliere quali tra questi sono adatti ad entrare in una playlist.
3. Quanta libertà di scelta ha l’editor?
Per qualsiasi playlist editoriale, la decisione sulla selezione finale è presa esclusivamente dal team editoriale.
4. Che rapporti ci sono tra Spotify e le etichette?
Spotify ha un team dedicato che si occupa delle partnership con le etichette e collabora con queste in molti modi: dall’education di artisti e manager attraverso le Masterclass, alla presentazione e applicazione di nuove features fino al co-marketing a sostegno di artisti e uscite di nuovi album.
5. Che rapporti ci sono tra Spotify e le società di collecting?
Spotify non paga gli artisti ma i titolari dei diritti, quindi le etichette discografiche, le società di gestione collettiva e gli editori che rappresentano gli artisti, i musicisti e i cantautori. Dal lancio nel 2008, Spotify ha versato oltre 21 miliardi di dollari ai titolari dei diritti.
6. Che rapporti ci sono tra Spotify e gli artisti indipendenti?
Spotify vuole far conoscere agli ascoltatori nuovi talenti e per farlo ha strumenti dedicati, come ad esempio la playlist Fresh Finds, che mette in mostra i migliori talenti locali indipendenti individuati e selezionati dopo aver ascoltato i brani presentati attraverso Spotify for Artist. Questa playlist in passato è stata il trampolino di lancio per molti artisti indipendenti che hanno raggiunto un ampio successo e riconoscimento mainstream.
Dal suo lancio nel 2016, la playlist Fresh Finds ha incluso più di 25.000 artisti, i cui loro ascoltatori mensili hanno visto una crescita del 108% nei 28 giorni successivi. Oltre Il 44% degli artisti la cui prima playlist editoriale Spotify è Fresh Finds, è stato poi inserito in altre playlist editoriali.
7. È possibile entrare in una playlist editoriale senza il supporto di una major?
Con Spotify for Artists, gli artisti possono proporre sottoporre direttamente una traccia inedita affinché il nostro team editoriale la ascolti e la consideri per le playlist editoriali.
8. Che focus sugli emergenti hanno le playlist editoriali?
Le playlist editoriali sono molto diverse tra loro. Alcuni dei criteri che consideriamo nel curare le playlist sono ovviamente simili, ma altri sono diversi e dipendono dalla playlist stessa. Per esempio, Top Hits Italia è una playlist composta interamente da grandi successi, mentre “Radar Italia” ha una connotazione completamente diversa ed è interamente dedicata agli artisti emergenti. Legata all’omonimo programma, Radar è una playlist molto particolare e ha un obiettivo specifico, che consiste nel promuovere gli artisti emergenti che ci entusiasmano.
9. È possibile fare successo senza finire nelle playlist editoriali di Spotify?
La mission di Spotify è che tutti gli artisti possano vivere del loro lavoro e vogliamo che Spotify sia il luogo più efficace e prezioso per gli artisti e i loro team per far crescere la loro fanbase in ogni fase della loro carriera. Ecco perché stiamo costruendo nuovi strumenti per oltre un milione di artisti che usano Spotify for Artists ogni mese.
10. Che succede quando un artista finisce nella black list di Spotify?
Preferiamo non entrare in una discussione sul singolo caso. Spotify è impegnata nel dare possibilità a tutti gli artisti di esprimersi, ma non tollereremo sulla nostra piattaforma comportamenti che promuovono, sostengono o incitano all’odio o alla violenza. Non permettiamo contenuti di odio su Spotify. Quando veniamo a conoscenza di contenuti che violano questo standard, li rimuoviamo dalla piattaforma. Stiamo anche continuando a sviluppare e implementare tecnologie di monitoraggio dei contenuti che identifichino i contenuti sul nostro servizio che sono stati segnalati come contenuti di odio su specifici registri internazionali.
11. Ci sono norme di censura relative ai contenuti dei brani?
I contenuti volti all’odio non sono tollerati su Spotify. Quando veniamo a conoscenza di contenuti che violano le nostre policy, li rimuoviamo dalla piattaforma.
12. Che tipo di iniziative ha svolto/ha in programma Spotify per sostenere gli artisti emergenti?
Spotify aveva vari programmi dedicati agli artisti emergenti in tutto il mondo, che sono stati successivamente ribattezzati RADAR. In questo modo abbiamo creato un programma unico e coerente, unificato a livello globale ma con i team locali incoraggiati a personalizzarlo in modo che risuoni al meglio con il loro pubblico. RADAR è una piattaforma potente e un investimento per il futuro degli artisti emergenti e dei fan che li hanno scoperti per primi. Abbiamo immaginato Radar come un programma focalizzato su artisti che potrebbero essere sul punto di diventare mainstream, quindi artisti che sono in ascesa. Ogni artista selezionato per il programma Radar beneficia di contenuti e di piani di marketing personalizzati che contribuiscono ad accrescerne la visibilità. Spotify supporta questi artisti su playlist e canali editoriali, anche con pubblicità, inclusi out of home, su piattaforme di marketing e social media marketing, generando una varietà di nuovi potenziali momenti di scoperta per gli ascoltatori di Spotify.